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venerdì 10 luglio 2015

Diego Bertie con furore dal Perù

Oggi vi vorrei parlare di un attore a cui ho fatto riferimento in un mio precedente post su come apprendere lo spagnolo con l'aiuto delle telenovelas. In quella sede vi spiego come mi hanno aiutato i personaggi di Pedro Luis e di Gustavo Gonzalves.
Bene, Diego Bertie era Pedro Luis il protagonista della telenovela "Leonela muriendo de amor"  al fianco della bravissima e bellissima Mariana Levy.


All'epoca, siamo nel 1997, Bertie era un giovane attore di bell'aspetto, con alle spalle una carriera di tutto rispetto al cinema e al teatro.


Insieme a Christian Meier si contendevano le platee femminili di mezzo mondo, compresa la Spagna.
Sulla rete ammiraglia spagnola, infatti trasmettevano "Leonela".
Diego Bertie fu una rivelazione. Dopo "Cuore Selvaggio", la televisione italiana non trasmetteva più prodotti interessanti e così molte di noi espatriarono verso la Spagna e gli altri canali visibili con il digitale e la parabolica.


Quest'uomo alto, slanciato, con penetranti occhi neri e una voce calda e profonda, che riusciva a passare da un registro all'altro, con una naturalezza notevole, conquistava sempre più consensi. E dopo "Leonela muriendo de amor" fu la volta di "Cosas del amor" con la famosa sigla cantata da Enrique Iglesias al fianco di Maricarmen Reguiero.
Era una coppia spassosissima, che pur amandosi alla follia, non mancavano mai di bisticciare furiosamente, prima di fare timidamente la pace.

La crisi del Perù e il declino di American Produciones spinse Diego ad espatriare e nel 2000 accettò di lavorare in Venezuela nella telenovela "Amantes de luna llena" con Ruddy Rodriguez e nel 2002 recitò al fianco di Itatì Cantoral in "Vale Todo" una telenovela girata per Rede Globo e Telemundo.
Da sempre diviso tra teatro, cinema e televisione, tornò al genere nel 2006 ancora una volta al fianco di Ruddy Rodriguez, con cui aveva avuto grande successo, per girare "La ex". L'anno successivo era in Columbia dove prese parte ad un episodio di Tiempo Final e nel 2008 è Antonio in Desperate Housewives: Amas de casa desesperadas, nella versione latina del noto telefilm, per poi tornare nuovamente in Columbia a girare Bermùdez.


Il 2010 è l'anno del ritorno a casa, per Los exitosos Gomes per Frecuencia Latina.
Attore versatile, che passa con facilità dai ruoli drammatici a quelli comici, con maestria e bravura, ha sempre coltivato, accanto alla passione per la recitazione anche quella per la musica, che lo ha portato a realizzare degli album e a lavorare negli ultimi anni nei musical e a dirigerne uno.
Elencare tutta la filmografia e le opere teatrali sarebbe lungo e tedioso, ma è veramente spettacolare.
In Italia, putroppo non è mai arrivato nulla di lui, ma se si cerca la parola attore e se ne vuole una definizione, basta prendersi una pausa caffè e digitare il suo nome su you tube. E' assulutamente e inconfondibilmente bravo.


Da sempre schivo e gentile, non ha mai vissuto la ribalta come un'esigenza, ma come una conseguenza da tollerare. Antidivo per eccellenza è stato insieme a Christian Meir uno dei galan più apprezzati del Perù e noi che gli dobbiamo un grazie per i momenti di piacere che ci regala davanti alla televisione e al compur, continuamo a seguirlo con dedizione, gioiendo per i suoi successi.
Attualmente, infatti è stato scelto per una parte in una serie televisiva peruviana, Al fondo hay siti, che si trasmette dal 2009 e che sembra garantirgli una certa stabilità non solo economica, ma anche temporale, in modo da dividersi, ancora una volta, tra teatro e televisione.

sabato 28 marzo 2015

Luz Maria: il fenomeno peruviano degli anni Novanta

LUZ MARIA: UNA FAVOLA DELLA FINE DELL'OTTOCENTO PER LE SOGNATRICI MODERNE


Alla fine degli anni Novanta, América Producciones sembrava sulla cresta dell'onda, per quanto riguarda la produzione di telenovelas. 
I suoi prodotti erano all'avanguardia, non tanto per l'originalità delle storie, che erano spesso remake, ma soprattutto per la qualità tecnica dei suoi prodotti e la bravura dei suoi attori, accanto ai quali venivano chiamati volti noti della piccola pantalla, resi celebri nei loro paesi.

Lucecita e Gustavo

Tra i grandi successi di allora è da ricordare Luz María  una telenovela trasmessa tra il 1998 e il 1999, che approdò in Spagna conquistando circa 4 milioni di telespettatori, sintonizzati tutti i pomeriggi sulla rete ammiraglia, con uno share del 26,8%.
 Un successo strepitoso, che lanciò a livello internazionale i due protagonisti, Christian Meier e Angie Cepeda, al fianco di Rosalinda Serfaty e Mariela Alcalá, come antagoniste.

Familla Mendoza y Rivero con Gustavo Gonzalves           



La storia, di per sè un po' scontata e romanticissima, collocata nel passato, acquista un fascino tutto nuovo. Non vi nego che per anni sono stata vittima del suo incantesimo.
Non era solo la bellezza indiscussa del protagonista, che esercita sempre un suo fascino sul pubblico femminile, nè la simpatia ed il carisma della Cepeda, che piaceva anche alle donne, per la sua spontanea semplicità, nonostante la straordinaria avvenenza, ma c'era qualcosa di più, un miscuglio tra competenze attoriali e capacità tecniche. La fotografia era da Oscar.

Gustavo Gonzalves e sua moglie Lucecita

Per chi non avesse visto "Stellina" e neppure "Luz Maria", la storia narra le vicessitudini di una giovane ragazza di provincia, che si trasferisce in città, a casa di un'amica della mamma, quando questa si ammala gravemente.
Figlia illeggittima di un noto signore benestante, Miguel Mendoza y Rivero, cresce con la madre nel "campo", ignara delle sue origini paterne. Alla morte della madre, Miguel Mendoza y Rivero la accoglie nella sua casa come domestica, grazie all'intercessione dell'amica della madre di Lucecita, Modesta (splendida Teddy Guzmán).

Teddy Guzmann nel ruolo di Modesta

 Modesta lavora da anni nella casa dei Mendoza come cuoca ed è a conoscenza dell'avventura tra il ricco padrone e la povera ed ingenua contadina e così alla morte dell'amica convince il gentiluomo a prendersi cura di questa povera ragazza orfana.
E' qui che Lucecita, come tutti chiamano Luz Maria, rivede Gustavo Gonzalves, giovane e infelice proprietario terriero, che pochi giorni prima del suo viaggio a Lima, l'aveva sorpresa, con il suo cagnolino al seguito, a bagnarsi nel fiume che scorreva nelle sue terre.

Gustavo Gonzalves
 Gustavo Gonzalves è il genero del signor Mendoza, ne ha sposato infatti la bellissima e viziatissima figlia, che in seguito ad un incidente ha perso l'uso delle gambe. Il loro è un matrimonio infelice, da cui Gonzalves non ha modo di liberarsi. Se la giovane moglie siede su una sedia a rotelle, la colpa è solo sua. 
Angelina Mendoza in Gonzalves

Tra Gustavo e Lucecita nasce una tenera amicizia, che preoccupa i diversi menbri della famiglia, che cercano in tutti i modi di tenere separati i due ragazzi.
La speranza è che Lucecita sposi il figlio di Modesta, Sergio (Orlando Fundichely). Un ragazzo non solo avvente, ma pieno di virtù, che studia per diventare medico.
Lucecita, come nelle più classiche delle telenovelas, gli è molto affezionato, ma non lo ama. Il suo cuore è di Gustavo.

Lucecita e Sergio

Un amore impossibile il suo, non solo per il vincolo matrimoniale, ma anche per la notevole lentezza con cui il protagonista, completamente perso nei suoi problemi, si rende conto di provare una forte attrazione per la bella domestica.
Il povero telespettatore palpita in attesa e quando finalmente accade, è un trionfo di amore.



 I due innamorati, cercano disperatamente di evitarsi, senza successo. Il destino, infatti, è ben deciso a vederli insieme. E così, il nostro eroe romantico affronta tutti e chiede l'annullamento del matrimonio alla sacra rota, riuscendo infine, tra mille avversità, a sposare la sua Lucecita.

Gustavo e Lucecita sposi

Con il lieto fine, il riconoscimento di Lucecita come una Mendoza, la scoperta della falsa invalidità di Angelina e la punizione dei cattivi, di quasi tutti i cattivi, penserete che si concluda la telenovela, ma vi sbagliate.
Il racconto prosegue, con una seconda parte che pur mantenendo un filo conduttore, si distingue per una sua autonomia. Ci sono tutti gli elementi per una telenovela nella telenovela e i personaggi che le danno vita sembrano uscire dalle pagine di un romanzo. Ma non perdiamo il filo del nostro discorso.
Dicevamo che un primo ciclo si chiude, con Lucecita e Gustavo che si sposano e hanno una figlia. I cattivi sono puniti, ma non sono ancora vinti.
Angelina, infatti, oramai scoperta e condannata alla sedia a rotelle per tutta la vita, decide di vendicarsi del suo ex marito e attiratolo in una trappola, tenta di condurlo con se nella morte, provocando un  incidente di carrozza.
Fortuna vuole che a perdere la vita sia solo lei, mentre Gustavo e la sua bambina si salvano, ma nell'incidente, urta la testa e perde la memoria.


Gustavo e Mirtha

Nella rivolta che precede il colpo di Stato, Lima è una polveriera e ricevere notizie è difficile. Lucecita perde così le tracce dei suoi cari. E mentre lei  sconvolta vaga per la città  alla ricerca del marito e della figlia, Gustavo finisce in ospedale, tra le grinfie di Mirtha.
Mirtha (Mariela Alcalà) è la discreta e pericolosa infermiera di Angelina, da sempre attratta da Gustavo, che allontanata da casa Mendoza per aver appoggiato e coperto Angelina, ora lavora nell'ospedale di Lima.
Incredula per la fortuna che le è capitata, riesce ad impadronirsi della vita e del futuro di Gustavo e della sua bambina. Per anni i nostri amanti resteranno così separati.
Mentre Gustavo vive oramai fuori città, privo di memoria e convinto di avere una figlia con Mirtha, Lucecita si imbatte in una nuova famiglia, gli Aldama.

José Julian Aldama

Gli Aldama sono una famiglia benestante, piena di problemi esistenzali, che organizzano la loro vita e la loro quotidianità intorno agli umori e ai dolori di José Julian, un giovane colto e tenebrso, che un tempo era stato una promessa della musica, ma in seguito ad un incidente di caccia ha perso la vista e la voglia di vivere. José Julian vive rinchiuso nella sua camera, perennemente al buio, non vuole contatti con nessuno.  A soffrire per lui la madre ed il padre, vittima dell'alcool e causa indiretta della cecità del figlio. Nella stessa casa vivono anche la zia e le sue due figlie, che animano la storia tra invidie e primi innamoramenti.
Lucecita arriva nelle loro vite, con la inseparabile Modesta, portando scompiglio e buonumore. Il più beneficiato di tutti è José Julian, che dopo le prime scontrose ritrosie, lascia che Lucecita entri nella sua camera e nella sua vita. Inutile dire che se ne innamorerà perdutamente, accettando anche di sottoporsi ad un periocolosissimo intervento, che potrebbe restituirgli la vista, per vedere finalmente il volto della salvatrice. Ma nonostante la lusinga e la sincera ammirazione di Lucecita per Josè Julian, Luz Maria non riesce a dimenticare la sua pena per la perdita del marito e della figlia. E' certa che prima o poi si rivedranno.
La sua speranza non è  vana e chiusasi la seconda parte della storia con un nuovo lieto fine, per tutti i personaggi della famiglia Aldama, Lucecita ritorna nella vita di Gustavo.
Cercando un lavoro da domestica, in tutti questi anni si è sempre rifiutata di usare i soldi del marito, perchè non li sentiva suoi, s'imbatte nella casa di Gonzalves. Appena lo vede, per l'emozione sviene. Gustavo, tuttavia, non la riconosce. La perdita di memoria, subita anni prima, non gli consente di scoprire la verità.
Angie Cepeda e Christian Meier

Sotto le minaccie della perfida Mirtha, Lucecita decide di non raccontare nulla al marito, felice di riabbracciare sua figlia.  Nell'ombra cerca di riconquistare Gustavo, che ancora una  volta si innamora di sua moglie, fino allo scontato, ma attesissimo lieto fine, con il protagonista che ritrova la memoria, punendo i cattivi di turno.

Lucecita e sua figlia

Anche se la storia è di per sè scontata e non mancano gli scivoloni e le ingenuità del genere, nel complesso il prodotto è buono e magistrale è l'interpretazione degli attori. Per non parlare della caratterizzazione dei personaggi. Su tutti Graziela, la madre di Angelina, che si rivolge al vero padre della figlia, liquidandolo perennemente con uno sprezzante "borracho" e Migluel Mendosa, il padre di Lucecita, che scoperte le trame della madre e della perfida figlia, ripete ossessivamente "las dos... las dos!". Non mancano poi momenti esilaranti con i personaggi minori e le storie di buoni sentimenti, che scaldano il cuore.
Visto a distanza di anni, quando oramai non siamo più sotto l'effetto magico di Lucecita, bisogna ammettere che le qualità tecniche del prodotto sono superiori alla storia, ma per chi, come me, ha un debole per i figli orfani che ritrovano i genitori e per le giovami donne che purnon cercando ostinatamente il principe azzurro lo trovano pure con un cospicuo conto in banca, è il prodotto giusto per voi. In fondo sognare non costa nulla e la realtà è spesso così triste, che un pò di favola aiuta a credere che qualcosa forse può cambiare, fosse anche solo con un colpo di magia.





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